A Natale puoi
Questo blog nasce con l'intento di arricchire le attività didattiche e i progetti educativi, ma anche di raccogliere materiale sperimentato in classe ritenuto efficace per coinvolgere gli alunni e tutti voi che visitate il nostro blog.
sabato 29 novembre 2008
A Natale puoi
lunedì 24 novembre 2008
La storia dell'albero di Natale
Il ragazzo si sentì assalire dall'angoscia e pensò a come, nei mesi precedenti, aveva atteso quel Natale, che forse non avrebbe potuto festeggiare. Nel bosco, ormai spoglio di foglie, vide un albero ancora verdeggiante e si riparò dalla neve sotto di esso: era un abete.
Sopraggiunta una grande stanchezza, il piccolo si addormentò raggomitolandosi ai piedi del tronco e l'albero, intenerito, abbassò i suoi rami fino a far loro toccare il suolo in modo da formare come una capanna che proteggesse dalla neve e dal freddo il bambino.
La mattina si svegliò, sentì in lontananza le voci degli abitanti del villaggio che si erano messi alla sua ricerca e, uscito dal suo ricovero, poté con grande gioia riabbracciare i suoi compaesani.Solo allora tutti si accorsero del meraviglioso spettacolo che si presentava davanti ai loro occhi: la neve caduta nella notte, posandosi sui rami frondosi, che la piana aveva piegato fino a terra. Aveva formato dei festoni, delle decorazioni e dei cristalli che, alla luce del sole che stava sorgendo, sembravano luci sfavillanti, di uno splendore incomparabile.
In ricordo di quel fatto, l'abete venne adottato a simbolo del Natale e da allora in tutte le case viene addobbato ed illuminato, quasi per riprodurre lo spettacolo che gli abitanti del piccolo villaggio videro in quel lontano giorno. Da quello stesso giorno gli abeti nelle foreste hanno mantenuto, inoltre, la caratteristica di avere i rami pendenti verso terra.
Storia di Babbo Natale
Rubicondo,simpatico, con una barba lunga bianca, vestito di rosso con una pelliccia bianca ai bordi e stivaloni ai piedi: chi non si immagina cosi il vecchio Babbo Natale? Secondo la tradizione, abita da sempre al Polo Nord e la notte di Natale parte a grande velocità sulla sua slitta, trainata da renne, per raggiungere i bimbi di tutto il mondo e portare loro tanti doni, giocattoli, che lui costruisce insieme ai suoi amici elfi.
Ma dove e quando nasce Babbo Natale? La leggenda narra che tutto cominciò in America, nel 1600, ma in realtà il mito di Babbo Natale ha origine europee e si pensa che la sua identità concida con quella di San Nicola. Nicola nacque nella seconda metà del 200 d.c. in Turchia, a Patara, da una famiglia benestante ed in seguito divenne vescovo di Myra. Molto tempo dopo la sua morte, le sue spoglie vennero trafugate a Bari, città di cui divenne ed è tutt'oggi il Santo Patrono. Fu proprio in questa città pugliese che cominciò a farsi largo l'idea che San Nicola, oltre a salvare gli sfortunati marinai che si imbattevano in pericolose tempeste, portasse doni ai bambini, soprattutto a quelli che se lo meritavano.
Una famosa leggenda che accompagna la vita del Santo racconta che egli aiutò un padre molto povero a maritare tre figlie che altrimenti, senza dote, non avrebbero mai potuto convolare a nozze. Per dare una mano alla fsmiglia caduta in miseria, Nicola buttò infatti per due notti di fila un sacco pieno di monete d'oro dentro una finestra della loro casa, ma laterza sera, trovando la finestra stranamente chiusa, gettò il terzo sacco dal camino, proprio come nella tradizione di Babbo Natale si cala dal camino per portare i regali. Le tre sorelle poterono cosi sposarsi ed essere felici grazie alla bontà e generosità di Nicola.
Tante sono comunque le storie che accompagnano la magica figura di Babbo Natale e le sue presunte origini ed è conosciuto in tutto il mondo, seppur con nomi diversi e anche qualche caratteristica fisica differente.
Per esempio in Francia è magro, alto, indossa zoccoli di legno e viene chiamato Perè Noel; in Inghilterra è Father Chrismas, Julenisse in Scanninavia, Sister Kallas in Olandqa, Sata Claus in America, rappresentato come il nostro Babbo Natale: robusto, barbuto e vestito di rosso, ed infine Saint Nicolas in Svizzera dove porta ai più piccoli sopratttutto dolci e mandarini.
Come si chiamano le renne di Babbo Natale?
Le renne di Babbo Natale sono otto e si chiamano: Cometa, Ballerina, Fulmine, Donnola, Freccia, Saltarello, Donato e Cupido.
Cosa mangia Babbo Natale?
Mangia quello che i bambini gli lasciano la notte di Natale per sfamarsi dopo il lungo viaggio: qualche biscotto, un bicchiere di latte o un pezzo di pane.
Le case da visitare sono cosi tante che di certo non soffre di fame!
domenica 23 novembre 2008
Storia del presepe
Sono gli evangelisti Luca e Matteo i primi a descrivere la Natività. Nei loro brani c'e' già tutta la sacra rappresentazione che a partire dal medioevo prenderà il nome latino di praesepium ovvero recinto chiuso, mangiatoia. Si narra infatti della umile nascita di Gesù', come riporta Luca, "in una mangiatoia perché non c'era per essi posto nell'albergo" (Ev., 2,7); dell' annunzio dato ai pastori; dei magi venuti da oriente seguendo la stella per adorare il Bambino che i prodigi del cielo annunciano già re. Questo avvenimento cosi familiare e umano se da un lato colpisce la fantasia dei paleocristiani rendendo loro meno oscuro il mistero di un Dio che si fa uomo, dall' altro li sollecita a rimarcare gli aspetti trascendenti quali la divinità' dell' infante e la verginità di Maria. Cosi si spiegano le effigi parietali del III secolo nel cimitero di S. Agnese e nelle catacombe di Pietro e Marcellino e di Domitilla in Roma che ci mostrano una Natività e l'adorazione dei Magi, ai quali il vangelo apocrifo armeno assegna i nomi di Gaspare, Melchiorre e Baldassarre, ma soprattutto si caricano di significati allegorici i personaggi dei quali si va arricchendo l'originale iconografia: il bue e l'asino, aggiunti da Origene, , divengono simboli del popolo ebreo e dei pagani; i Magi il cui numero di tre, fissato da S. Leone Magno, ne permette una duplice interpretazione, quali rappresentanti delle tre età dell'uomo: gioventù', maturità' e vecchiaia e delle tre razze in cui si divide l'umanità': la semita, la giapetica e la camita secondo il racconto biblico; gli angeli, esempi di creature superiori; i pastori come l'umanità' da redimere e infine Maria e Giuseppe rappresentati a partire dal XIII secolo, in atteggiamento di adorazione proprio per sottolineare la regalità' dell'infante. Anche i doni dei Magi sono interpretati con riferimento alla duplice natura di Gesù e alla sua regalità': l' incenso, per la sua Divinità, la mirra, per il suo essere uomo, l'oro perché dono riservato ai re. A partire dal IV secolo la Natività diviene uno dei temi dominanti dell'arte religiosa e in questa produzione spiccano per valore artistico.
sabato 22 novembre 2008
mercoledì 19 novembre 2008
La convenzione sui Diritti dei Bambini
PREMESSA
In quanto dotata di valenza obbligatoria e vincolante, la Convenzione del 1989, obbliga gli Stati che l'hanno ratificata a uniformare le norme di diritto interno a quelle della Convenzione e ad attuare tutti i provvedimenti necessari ad assistere i genitori e le istituzioni nell'adempimento dei loro obblighi nei confronti dei minori.
- Tutti i bambini sono uguali ( articolo 2)
I bambini di genitori italiani hanno gli stessi diritti dei bambini africani.
Nessun bambino deve essere penalizzato solo perché ha la pelle di un colore diverso o perché è una ragazza e non un ragazzo.
- I bambini hanno diritto a un nome appena nascono e di essere registrati all'anagrafe(articolo 7)
- Ogni persona ha il diritto di esprimere la sua opinione, anche i bambini ( articolo 12)
I pensieri dei bambini sono liberi e essi hanno anche il diritto di esprimerli.
- Come gli adulti, anche i bambini hanno il diritto ad una vita privata ( articolo 16)
Nessuno può frugare fra le cose di un bambino, leggere i suoi diari o le sue lettere. Nessuno
ha il diritto di parlare male di loro, dietro le spalle.
- I bambini devono essere protetti ( articolo 19)
- I bambini handicappati non devono essere degli emarginati ( articolo 23)
- I bambini devono poter crescere in modo sano ( articolo 24)
I governi devono far in modo che tutti i bambini ricevano la necessaria assistenza medica e sanitaria.
- I bambini hanno il diritto di imparare e di andare a scuola (articolo 28)
- I bambini hanno il diritto di giocare ( articolo 31)
- I bambini devono essere protetti dallo sfruttamento ( articolo 32)
- I bambini non devono essere torturati ( articolo 37)
Impara questa bellissima canzone sui diritti dei bambini la puoi ascoltare sul sito:
LA MARCIA DEI DIRITTI
È la marcia dei diritti dei bambini.
Della Carta dei Diritti dei bambini… Marsch!
Ho aperto un libricino
e ho letto che un bambino
da mangiare non ce l’ha.
E c’è chi non ha da bere
con il rischio di morire:
senza acqua come fa?
Ma come fanno, io non ci credo.
Non si può fare, io non ci credo.
Ho sfogliato bene bene
quelle foto di bambine
invecchiate dal lavoro.
E di quelli senza un tetto
e di quelli senza affetto
senza un poco di decoro.
Ma come fanno, io non ci credo.
Non si può fare, io non ci credo. Non si può.
I diritti sono di tutti,
l’ha spiegato la maestra
c’è una carta scritta apposta
per difendere i bambini.
Tutti i capi delle nazioni
hanno fatto le riunioni:
hanno detto e hanno scritto
sui diritti dei bambini
Allora perché? Allora perché?
Quando gioco al girotondo,
penso che su questo mondo
c’è qualcosa che non va.
Che ci sono dei bambini,
sulle strade abbandonati
senza mamma né papà.
Ma come fanno, io non ci credo.
Non si può fare, io non ci credo.
Poi da un’altra parte ancora
c’è chi non può andare a scuola.
Chi giocattoli non ha.
E c’è pure chi si ammala
e gli manca quella cura
che il suo medico non ha.
Ma come fanno, io non ci credo.
Non si può fare, io non ci credo. Non si può.
I diritti sono di tutti,
l’ha spiegato la maestra
c’è una carta scritta apposta
per difendere i bambini.
Tutti i capi delle nazioni
hanno fatto le riunioni:
hanno detto e hanno scritto
sui diritti dei bambini.
Allora perché? Allora perché?
Allora perché?
C’è un bambino che lavora,
chi subisce una tortura.
Chi è venduto come schiavo.
Chi è costretta per le strade
già per vendere l’amore
da qualcuno assai cattivo.
Ma come fanno, io non ci credo.
Non si può fare, io non ci credo.
C’è chi muore appena nato:
non è stato vaccinato.
C’è chi cresce malnutrito.
C’è chi viene emarginato,
c’è chi un handicap ha avuto.
C’è chi viene malmenato.
Ma come fanno, io non ci credo.
Non si può fare, io non ci credo. Non si può.
I diritti sono di tutti,
l’ha spiegato la maestra
c’è una Carta scritta apposta
per difendere i bambini.
Tutti i capi delle nazioni
hanno fatto le riunioni:
hanno detto e hanno scritto
sui diritti dei bambini
Con la Carta, il futuro migliore sarà.
Un-due, un-due, un-due, un-due.
È la marcia dei diritti dei bambini.
Della Carta dei Diritti dei bambini.
Poesie sul Natale
questo canto divino?
Caro, è una mamma poveretta e santa
che culla il suo bambino.
Mamma, m'é parso di sentire un suono
come di ciaramella...
Sono i pastori, mio piccino buono,
che van dietro alla stella..
Mamma, c'é un batter d'ali, un sussurrare
di voci intorno, intorno...
Sono gli angeli discesi ad annunziare
il benedetto giorno.
Mamma, il cielo si schiara e si scolora
come al levar del sole...
Splendono i cuor degli uomini; é l'aurora
del giorno dell'amore.
Filastrocca di capodanno,
martedì 11 novembre 2008
Una favolosa grotta sarda
Si consiglia la visione a tutto schermo :
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