L'infinito
«Sempre caro mi fu quest'ermo colle,
e questa siepe, che da tanta parte
dell'ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
spazi di là da quella, e sovrumani
silenzi, e profondissima quïete
io nel pensier mi fingo, ove per poco
il cor non si spaura. E come il vento
odo stormir tra queste piante, io quello
infinito silenzio a questa voce
vo comparando: e mi sovvien l'eterno,
e le morte stagioni, e la presente
e viva, e il suon di lei. Così tra questa
immensità s'annega il pensier mio:
e il naufragar m'è dolce in questo mare»
Sempre cara mi fu questa poesia
RispondiEliminaperchè tocca l'anima mia
la rileggo con passione
e invio un salutone!
Mary
Cara Marina, mi fa piacere che questa poesia ti piaccia e che l rileggi con passione. Un bacione.
RispondiElimina