Canzone tabelline

martedì 17 febbraio 2009

Il gatto selvatico sardo



Gatto selvatico sardo
Felis silvestris lybica
Ordine: Carnivora
Famiglia: Felidae
Nome sardo: 'attu aresti


Arale di distribuzione: La sua presenza in Sardegna è avvenuta in tempi storici attraverso i Fenici, sia trasportato sulle navi a protezione delle scorte alimentari dai ratti sia anche come animale da compagnia.

Identificazione: E’ molto più robusto e forte rispetto ai gatti domestici (lunghezza testa - corpo 47-70 cm) e ha una caratteristica coda, lunga circa metà del corpo, che termina di netto come se fosse tagliata. La testa è rotondeggiante, il muso corto e poco appuntito; occhi grandi e frontali; orecchie dritte, appuntite, terminanti in un ciuffo auricolare caratteristico della forma sarda. Il colore del mantello somiglia a quello del soriano: grigio cenere o grigio giallastro, ha un’ornamentazione nera, striata sul corpo e ad anelli nella coda e nelle zampe.Le strie longitudinali della testa confluiscono in una lunga stria dorsale che termina nella coda; da questa si dipartono quindi le strie trasversali sui fianchi che si confondono con il resto del mantello nella parte ventrale. Differisce dalla specie nominale per i peli dorsali che sono più lunghi di quelli latero-ventrali, la coda meno folta e la presenza dei un ciuffiauricolari.

Habitat ed Ecologia: E’ una specie molto rara, elusiva e difficilmente osservabile. Frequenta quasi esclusivamente gli ambienti forestali, soprattutto di latifoglie, con fitto sottobosco, leccete e macchie fitte,le zone rocciose montane e i valloni più impervi ed accidentati. E’ molto agile e veloce nell’arrampicarsi sugli alberi; attivo soprattutto all’alba e nelle ore crepuscolari, raramente di notte, trascorre il giorno in tana o nascosto tra la vegetazione; si nutre esclusivamente di vertebrati di piccola e media taglia vivi, preferibilmente di roditori selvatici (topi selvatici, topi quercini e ghiri), piccoli passeriformi, rettili e anfibi. La pernice sarda, la lepre ed il coniglio rientrano nella sua dieta nei siti dove sono abbondanti. Una caratteristica del gatto selvatico è quella di graffiare i tronchi degli alberi e degli arbusti sia per affilarsi le unghie sia come segnale territoriale per i conspecifici.

Riproduzione: L’accoppiamento avviene tra febbraio e marzo; la gravidanza dura 8 - 9 settimane e i piccoli, da 2 a 6 nascono nella primavera, tra aprile e giugno. Si rendono indipendenti al terzo mese. Solitamente avviene un solo parto all’anno. E’ una specie solitaria e gli unici momenti di socialità sono l’accoppiamento e le cura parentali.

Longevità: Vive all'incirca 11 anni.

1 commento:

  1. Io adoro i gatti infatti ne ho 5 a casa però non ho mai avuto la fortuna di vederne uno selvatico!Sono molto belli!

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