Canzone tabelline

domenica 1 febbraio 2009

Il riccio


Riccio
Erinaceus europaeus italicus
Ordine: Insectivora
Famiglia
: Erinaceidae
Nome sardo
: Erittu, arritzoni.


Areale di distribuzione: Il riccio si trova in Sardegna con la sottospecie d E. europaeus italicus, presente anche nell’Italia settentrionale e peninsulare. La sua presenza sull’Isola sembra sia dovuta all’introduzione in tempi storici.

Identificazione: La sottospecie si distingue dalla specie E. europaeus per le dimensioni leggermente più ridotte del corpo e della coda e per il colore più chiaro. La lunghezza, misurata dalla testa alla coda, varia dai 23 ai 29 cm. Il muso è appuntito, gli occhi grandi e vivaci, le orecchie piccole e tondeggianti. Il muso e il ventre sono ricoperti di peli marrone chiaro quasi giallastri, mentre la parte superiore è caratterizzata dalla presenza di aculei della lunghezza di 25 mm e dello spessore di 1 mm. Gli aculei sono giallastri con una banda bruno scuro. Il corpo risulta un po’ tozzo, senza una netta separazione testa-tronco, mentre le zampe sono robuste, corte e con cinque dita munite di lunghe e forti unghie.

Habitat e Ecologia: Il riccio predilige zone con una discreta copertura vegetale come le boscaglie e le macchie, lo si trova frequentemente ai margini delle aree coltivate, nei giardini, nei parchi e nei frutteti, dove può trovare non solo il cibo ma dei buoni nascondigli. Lo si può trovare sia a livello del mare sia ad altitudini elevate, solitamente, però, vive nelle zone di pianura e collinari. E’ un animale territoriale, che conduce una vita solitaria, si rifugia in tane scavate sul terreno o abbandonate da altri animali, che ricopre con muschio ed altri vegetali. È attivo soprattutto al crepuscolo e di notte, in cui caccia essenzialmente insetti, anfibi, uova e piccoli d’uccelli di specie nidificanti nel terreno, lucertole, lombrichi, topi. In periodi di scarsità alimentare si accontenta facilmente di funghi, bacche, radici. Il riccio è l’unico tra gli insettivori a trascorrere alcuni mesi in letargo durante l’inverno, da novembre a marzo; nelle isole mediterranee il letargo è discontinuo e i ricci sono attivi quasi tutto l’anno. La longevità in natura è di circa 10 anni.

Riproduzione: Gli accoppiamenti avvengono a fine inverno e i piccoli nascono a tarda primavera, dopo una gestazione di circa 5 settimane; la femmina partorisce, in un nido di foglie secche, 4 - 5 piccoli che lasciano il nido dopo circa un mese, ma restano con la madre fino all’autunno inoltrato. In condizioni favorevoli vengono prodotte anche due nidiate all’anno.

Fattori di minaccia: La specie è localmente piuttosto comune, tuttavia gli incendi, le riconversioni dei frutteti ed il traffico stradale, principalmente durante il periodo primaverile-estivo, provocano una significativa diminuzione delle popolazione. E’ predato prevalentemente dalla volpe e dalla martora.

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