Canzone tabelline

lunedì 5 ottobre 2009

Breve storia della lingua italiana

La lingua è in continua trasformazione. Le parole che usi oggi non sono le stesse che usavano i tuoi nonni e ancora più indietro, i tuoi antenati.
Nel tempo la lingua cambia: alcune parole si modificano, altre vengono sostituite, altre ancora si perdono. Nel tempo quindi la lingua si evolve per vari motivi.
Prima di tutto bisogna capire la storia.

Gli antichi Romani, in Italia, parlavano il latino. Almeno lo parlavano le persone colte, che ci hanno lasciato i loro scritti. Il popolo parlava il vulgus, una lingua di cui non abbiamo nessuna traccia scritta, perché era una lingua orale.

Quando i Romani conquistavano dei territori, imponevano la loro lingua ai popoli sottomessi. In tutto l'Impero Romano la lingua ufficiale era così il latino, ma nei vari territori esso si mescolò alle varie lingue locali: nacquero cosi diverse lingue volgari.

Dopo tanti secoli in Italia si stabilì che la lingua volgare fiorentina usata da scrittori e poeti come Dante, Petrarca e Boccaccio diventasse la lingua ufficiale scritta. Da allora, pian piano, quella diventò la lingua comune a tutta l'Italia, l'italiano, mentre le varie lingue volgari parlate nelle diverse regioni divennero i dialetti regionali.

Negli altri stati nati dalla disgregazione dell'Impero Romano le lingue volgari hanno avuto i loro percorsi. Per la loro origine comune oggi sono chiamate neolatine.
Sono: l'italiano, il francese, lo spagnolo, il portoghese, il rumeno, il ladino e il sardo. Queste lingue, infatti, sono molto simili.


Ricorda
La lingua italiana deriva dal latino e fa parte del gruppo delle lingue europee neolatine (= derivanti dal latino). Come tutte le lingue anche la nostra è cambiata nel tempo. Molte parole che una volta si usavano oggi non si usano più: sono parole arcaiche ( ad es. pargolo, donzella, augello ....) .
Mentre ci sono parole nuove che si aggiungono al nostro uso comune, queste parole si dicono neologismi ( ad es. cliccare, microonde, euro, bancomat ...).

La lingua italiana è quella nazionale, parlata in tutta l'Italia; è la lingua che si studia, che troviamo nei testi scritti e nei documenti.
Il dialetto è una lingua soprattutto parlata, è usata soltanto in ambito regionale e in situazioni non ufficiali. A differenza della lingua italiana, i dialetti sono parlati in un territorio limitato ( regione - luogo di appartenenza).


Attento
La maggioranza degli italiani parla un italiano regionale, cioè una varietà della lingua influenzata dai dialetti, quindi diversi da regione a regione.
Per lo più noi usiamo quotidianamente parole prese in prestito da lingue straniere ( dall'inglese, dal francese e dal tedesco ); ad es. toast, jeans, computer, brioche, menu, wurstel, walzer , etc. .

Ricorda
La scienza che studia l'origine e la storia delle parole di una lingua si chiama etimologia. Per conoscere l'etimologia delle parole si deve consultare il dizionario, che ci spiega, oltre al significato, la categoria grammaticale, la pronuncia, la lingua da cui derivano.

La lingua italiana è un grande organismo vivente, che continuamente si rinnova. Al suo interno ci sono di continuo nuove acquisizioni, che compensano le perdite.

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